Trattoria La Madia, cucina variabile e imperfetta
La scorsa settimana siamo stati alla Trattoria La Madia a Brione, in provincia di Brescia, qui abbiamo vissuto un’esperienza culinaria davvero sorprendente capace di superare qualsiasi aspettativa.
Iniziamo dai due menu degustazione (non è possibile ordinare alla carta) disponibili, entrambi si basano su una serie di precetti racchiusi nel “manifesto di cucina viva” redatto da chi questo ristorante lo ha creato. Possiamo riassumerli così: acquisto della materia prima solo dai piccoli produttori artigianali del territorio. Utilizzo di verdure stagionali, di carni di animali allevati in libertà e in condizioni naturali ed esclusivamente di farine di grani antichi macinati a pietra. Attenzione al selvatico inteso come erbe, bacche e quanto il territorio offre di suo. Uso della fermentazione naturale e spontanea di verdure e bevande. Predilezione per vini biodinamici e naturali di viticoltori artigianali. Assenza di ricerca dell’equilibrio, perché ben poche cose sono bilanciate nella realtà. Uso della tecnologia quando consente di ottenere un risultato meno alterato rispetto all’origine. Bando ad additivi e conservanti.
Non si poteva quindi partire da premesse migliori, che non hanno fatto altro che accendere ulteriormente la nostra curiosità.
Il menu della Trattoria La Madia, come si mangia
La strada che porta a Brione è immersa nel verde del bosco e costellata da splendidi scorci sulla pianura che ripagano il lungo viaggio da Milano. La vista dal crinale, quando si arriva in cima, è ancora più spettacolare, ma il vero appagamento arriva quando si varca la soglia del locale e si viene accolti da un ambiente in stile “trattoria di una volta” ma impreziosito da piccoli tocchi di ricercatezza.
Il menu proposto alla Trattoria La Madia, cambia di continuo e si trasforma in base agli ingredienti a disposizione e alla stagione. Son proposti 2 percorsi degustativi (uno da 7 e uno da 10 portate) che consentono di assaggiare piatti elaborati, ben presentati e realizzati con prelibatezze del territorio. Già dalla prima portata abbiamo capito che l’esperienza sarebbe stata eccellente, dall’antipasto fino al dolce è stata una continua esplosione di sapori e un’inaspettata sorpresa. Nel percorso culinario proposto è palese la ricerca della materia prima, gli accostamenti inconsueti, la sperimentazione e la passione che consentono al palato di assaporare gusti nuovi e introvabili altrove. Tra i piatti che più ci hanno colpito degni di nota sono sicuramente i cappelletti ripieni di crauto fumè, brodo di miso di caffè verde, l’anatra amara e la pecora tataki, veri protagonisti di un percorso da cui siamo usciti sazi e inebriati. Tra gli assaggi più curiosi, ricordiamo sicuramente le candeline commestibili che una volta sciolte possono essere raccolte e mangiate con il pane. Un consiglio spassionato? Sperimentate tutto, compresi gli aperitivi che contengono un ingrediente magico e home made, il Surlo.
L’idea del menù a 7 o a 10 portate è una forma di rispetto per il cibo che permette di evitare gli sprechi e di mantenere un prezzo giusto. Il menu da 7 portate è infatti proposto a € 38, mentre quello da 10 a € 45.
Il personale preparato e presente senza essere invadente. Tantissima cura viene dedicata al cliente: in aggiunta alle portate del menu ci sono altri assaggi e il pre e dopo dessert. Dopo ogni portata piatti e posate vengono cambiati: un servizio da stellato che però non mette a disagio.
Ci torneremo sicuramente al più presto.
Trattoria La Madia –
Aperto il mercoledì, il giovedì e il venerdì a cena – il sabato e la domenica a pranzo e cena
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